Biodiversità ovvero salute
Allergie e intolleranze: esiste un legame con la perdita della biodiversità?
La particolarità delle malattie allergiche è d’esser legate alla interazione dell’uomo con l’ambiente che lo circonda. Un errore iniziale, geneticamente trasmesso, della regolazione del nostro sistema di difesa fa reagire a sostanze naturali, perlopiù non nocive. L’eccessiva, persistente risposta infiammatoria scatenata dal sistema immunitario, in analogia a quanto abbiamo tristemente imparato dalla recente pandemia virale, porta ad effetti dannosi per gli organi e apparati del nostro organismo. Le allergie sono quindi malattie sistemiche, ma se sono coinvolte in particolare le vie respiratorie e la congiuntiva avremo rinite, congiuntivite, asma bronchiale allergica; se è coinvolta la pelle avremo dermatite atopica o da contatto; se è coinvolto l’apparato intestinale avremo manifestazione a carico di tale apparato. Gli allergeni sono di volta in volta rappresentati da sostanze volatili, come i pollini, la polvere, i derivati animali, da sostanze che vengono a contatto con la cute come il nichel, da veleni iniettati come nel caso delle punture di ape vespa o calabrone, dagli alimenti ed anche dai farmaci stessi.
Negli ultimi decenni varie ipotesi si sono avvicendate per
interpretare l’aumento progressivo, epidemico, delle allergie; ipotesi
igienica, effetti nocivi dell’inquinamento ambientale, in particolare
urbano ma anche indoor, e cambiamenti dello stile di vita per quanto riguardava
le popolazioni dei migranti, particolarmente colpiti da queste patologie.
Microbiota e biodiversità
Nessuna di queste teorie sembrava però dare una valida
spiegazione all’aumento di queste manifestazioni cliniche, verosimilmente
legate alla interazione di fattori diversi.
Nuove interpretazioni si aprono oggi grazie alle recenti
scoperte sul microbiota intestinale: questo organismo vivente
all’interno del nostro intestino, costituito da varie famiglie e ceppi
batterici, da virus e miceti, tra le molti azioni contribuisce attivamente a
mantenere la regolazione del nostro sistema immunitario e favorisce la
digestione e assimilazione dei cibi. E proprio il microbiota è quello che più
risente del cambiamento dello stile di vita, in particolare di quello
alimentare. Gli studi effettuati sugli effetti della alimentazione circa lo
sviluppo di allergie mostrano come i cosiddetti fast food e gli alimenti
ricchi di grassi - in particolare insaturi - siano un fattore favorente,
mentre l’uso regolare di frutta e verdura e la dieta mediterranea abbiano un
effetto protettivo. Gli studi sulle popolazioni migranti hanno dimostrato come
il passaggio a diete povere di fibre determini un impoverimento del microbiota
intestinale con effetti dannosi sull’organismo.
E qui entra prepotentemente in gioco il ruolo della
biodiversità intesa come varietà di organismi viventi in tutti gli ecosistemi.
L’aumento delle malattie infiammatorie croniche, tra cui proprio le malattie
allergiche, è strettamente legata alla perdita della biodiversità. Infatti
vivendo in un ambiente a scarsa biodiversità, come quello legato alla vita in
città senza spazi verdi, con elevato inquinamento ambientale, e
consumando una alimentazione povere di fibre, di frutta e verdura fresche,
con l’uso di farine e zuccheri raffinati, elevato contenuto in grassi ed
eccesso di sale, anche il microbiota intestinale si impoverisce e perde la sua
capacità di equilibrare il sistema immunitario, favorendo lo sviluppo
delle allergie; aumentano anche le intolleranze ad alimenti che non vengono
correttamente elaborati.
La paura della pandemia, che abbiamo vissuto e sofferto, ci
ha anche insegnato che non può esistere una salute che non comprenda,
oltre a noi stessi, anche l’ambiente che ci circonda inteso olisticamente in
tutti suoi aspetti; è risultato anche molto evidente quanto importanti siano le
nostre stesse azioni e scelte.
Biodiversità, Mediterraneo e cura del territorio
E quindi, se vogliamo ripartire, incomincerei con un sano
qui ed ora, con la rivalutazione di quello che già abbiamo intorno a noi: un
territorio magnifico , mare davanti e boschi alle spalle, concentrati di
profumi, sapori, colori del Mediterraneo; cultura e bellezza. Un
territorio da amare, che la prossima estate apprezzeremo immensamente
“costretti” a fare vacanze vicino a casa; prodotti e produttori da conoscere e
sostenere, perché dal loro lavoro nasce anche la cura del territorio.
Pensando ad uno dei negozi di spezie del nostro centro
storico, ai mercati ortofrutticoli rionali, alle serre di basilico ed erbe
aromatiche, agli uliveti sulle fasce terrazzate, al pesce argenteo del nostro
mare, possiamo davvero sperare che Genova e la Liguria si
confermino, oggi e nel futuro, come le più grandi rappresentanti della
biodiversità.
Paola Minale, vicepresidente Associazione Culturale “Genova
World”
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