Lode allo sciroppo di rose
Rosa, rosae: esiste un fiore che più stimoli la
dedizione umana e più, per colori e profumi, interpreti la propria epoca? Da
sempre è così, basta scorrere alla voce “rosa” il magnifico Florario di
Alfredo Cattabiani (Mondadori, Milano, 1996) per scoprire dentro le rose il
sangue la passione la purezza il canto degli uccelli. Dal vivo, poi, ricordo i
migliori vivai italiani letteralmente come paradisi in cui perdersi, Barni di
Pistoia, Pozzo di Cavaglià, Rose Rifiorentissime di Ciliverghe, Susigarden di
Aiello, Vivaverde di Imola, Le rose di Piedimonte di Rieti, laboratori dove la
creatività sembra non conoscere confini…
Come non tenere un vaso di rose sul davanzale? Come non
ingentilire di rose un orto?
La Valle Scrivia, in Liguria, classico entroterra rurale che
quasi ovunque rievoca il casato dei Fieschi, celebra le proprie rose a giugno,
stagione del Corpus Domini (in passato era per Santa Rosa, il 23
agosto), con una festa per le vie di Busalla, ma anche la Valle Sturla e l’area
di Pogli (Ortovero-SV) possiedono varietà interessanti. Il Belgrano,
l’etnografo ottocentesco dei genovesi, risale addirittura a documenti del
‘300, e le rose s’incontrano anche nel ricettario (1863) di Giobatta
Ratto, ricetta 513, zucchero rosato (impiegando rose galliche).
Generalmente si tratta di centifolia, nelle
varietà cristata (chapeaux de Napoleon) e muscosa, che forse
derivano dalla gallica (si confrontino le ipotesi di Hayek e Beales),
e hanno petali perfetti. Ottimamente anche la bella crimson glory.
Dalle rose si ricava anche la crema di rose, per
quest’ultima è suggestivo “seguire” le esperienze di Libereso Guglielmi,
purtroppo scomparso nel 2016, che fu il giardiniere di Italo Calvino, nel cuore
d’una riviera ponentina che profumava di colori, se sempre di più gli agrumi
facevan posto ai fiori.
In generale i prodotti a base di rose, puliti e delicati,
regalano note “talcate” di lampone, di risveglio primaverile, lo sciroppo poi
ha proprietà benefiche, dissetante e tonico fa anche da sedativo
nell’infiammazione delle vie aeree, dunque prezioso d'inverno.
Caro lettore, prima gustali da soli, poi prova questi
sciroppi (la mente corre verso le bottigliette di Romanengo) pure con le
ricottine fresche, il gelato fiordilatte, nei muffin, sul mahallabi…
E vedrai che mi sarai riconoscente
Anche le rose sono tema caro a BioVoci, che milita in difesa
delle vocazioni territoriali, delle agrofiliere brevi, dell'autenticità e del
buonessere.
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