Musei all’aperto ed etno-percorsi parte 1

 

Photo credits: Ecomusée d'Alsace (Ungersheim)

Aria aperta, respiro, benessere, “esigenze” tuttavia non solo odierne. Artur Hazelius creò il primo etno-percorso all’aperto, Skansen sull’isola di Djurgarden presso Stoccolma, già nel 1891, perché non si perdesse quel che la Svezia era stata prima dell’avvento dell’era industriale. Seguirono le attività della cosiddetta “Scuola romena” e molte esperienze importanti nel Regno Unito.

Oggi, presso l’ecomuseo d’Alsazia a Ungersheim, si calendarizzano molteplici “situazioni” relative agli antichi mestieri locali. Il villaggio aggrega 70 abitazioni tipiche di un tempo, integralmente smontate nel sito di origine e rimontate presso l'ecomuseo. 25 ettari di campi e un fiume per la pesca conducono i visitatori alla scoperta degli artigiani e del loro savoir-faire. Sono all’opera fabbri, carradori, vasai, zoccolai, sellai, muratori alle prese con la malta, carbonai e carpentieri. L’ecomuseo si caratterizza per spettacoli e feste tradizionali, lavoro nei campi e nei giardini, giostre antiche ed anche l'esplorazione di una rovina industriale. Si leggeva in Ulderico Bernardi che “I bambini possono percorrere le vie del villaggio, composto da sessanta edifici, su carri trainati da buoi o da cavalli, mentre guide spiegano loro la storia dell’Alsazia mettendo in rilievo le caratteristiche delle diverse costruzioni. Si fanno gite in barca sul fiume. Si può pranzare o ristorarsi in trattorie e osterie, acquistare prodotti artigianali nei negozi, affittare sale per banchetti, seminari, matrimoni, andare a cavallo per la campagna circostante”.

In Svizzera, dal 1968, circa 80 ettari di terreno presso Brienz sono stati destinati al museo all’aperto del Ballenberg, una collezione di circa 110 edifici rurali ivi trasferiti da ogni regione della Svizzera. Anche il sito web è attrattivo. L’esposizione speciale dell’anno 2018 fu dedicata alla mucca, il più conosciuto fra gli animali svizzeri da reddito, come non immaginarlo dinanzi ad uno sfondo di pascoli e vette verdissimi?

In Italia, la pressoché sola emergenza rilevante è il SüdtirolerVolkskundemuseum in Dietenheim (Teodone) presso Brunico, nel cuore della celebre Val Pusteria. Il museo ripercorre la quotidianità rurale di un tempo, dalla nobiltà al bracciantato. Il centro ospita l'imponente residenza barocca Mair am Hof con le sale padronali e le raccolte etnografiche. Nel fabbricato rustico del Mair am Hof sono viceversa esposti numerosi attrezzi e veicoli agricoli. L’area open air infine accosta masi originali, manufatti ad uso artigianale, orti coltivati e animali domestici, in una sintetica ma riuscita rievocazione di un mondo ormai per gran parte scomparso.

Umberto Curti, BioVoci


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