Il lago del Brugneto tra foliage e castagne
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il lago del Brugneto |
Val Brugneto, tra foliage e castagne a bordo lago
Con l'autunno e l'arrivo di ottobre e novembre, si sente spesso parlare di foliage: ma esattamente che cos'è? Il foliage non è altro che il mutamento del colore delle foglie degli alberi, dal verde al giallo e alle diverse gradazioni del rosso...
Negli ultimi anni gli operatori turistici, italiani ma anche stranieri, hanno creato un'enorme quantità di proposte proprio in occasione di questo meraviglioso fenomeno naturale che, grazie alla spettacolarità dei colori, spinge milioni di viaggiatori verso viaggi e weekend a tema.
Se si pensa al foliage in Italia ecco sicuramente le Dolomiti con le loro valli, ma anche tutta la zona alpina e appenninica. Difficilmente tuttavia qualcuno lo associa alla nostra regione; eppure la Liguria – forse sono leggermente di parte – è a mio avviso una delle aree migliori.... Pensate alla Val d'Aveto, al Geopark del Beigua o anche alla Foresta del Melogno: in questa stagione regalano vedute mozzafiato!
Personalmente, da amante dell'area del Parco Antola, trovo affascinante nel periodo autunnale la Val Brugneto e l'omonimo lago, il quale assume sfumature bellissime.
Il lago del Brugneto
La Val Brugneto è stata inserita, come Sito di Interesse Comunitario, nella Rete Natura 2000 grazie alla presenza di habitat e specie di pregio naturalistico e di interesse scientifico a livello europeo.
Il lago rappresenta nell'entroterra ligure un'importante area di sosta per molte specie di uccelli migratori, e il territorio circostante è habitat ideale per numerosi specie di mammiferi come cinghiali e daini, ma non è difficile incrociare anche qualche esemplare di lupo.
Il lago del Brugneto non è uno specchio d'acqua naturale bensì origina da una diga posta a sbarramento dell'omonimo torrente, affluente del Trebbia. Oggi è a tutti gli effetti il polmone della rete degli acquedotti genovesi, ma anche la principale riserva idrica in Liguria.
Ma quando penso all'autunno, ancor prima che il foliage mi vengono alla mente le castagne! Questo frutto è a mio avviso un caposaldo della cultura e delle tradizioni liguri. Intorno al lago del Brugneto molti sono i castagneti, quindi se siete amanti della raccolta sicuramente il sentiero del lago è un'ottima visita...
La Castanea sativa, nome scientifico del castagno, appartiene alla famiglia delle Fagaceae, è una specie moderatamente termofila, adatta quindi a vivere in ambienti caldi o temperato-caldi, ed anche mesofila, ovvero predilige località soleggiate; ama i terreni abbastanza umidi, freschi e ricchi in nutrienti, specialmente in potassio e fosforo.
Il suo areale naturale è fra 200 e 800 m s.l.m. nelle zone alpine, mentre nell'Appennino meridionale può spingersi sino a 1.000 e perfino 1.300 m.
Il suo frutto lo conosciamo tutti: il riccio, con diametro di circa 5-10 cm, è fortemente spinoso, e al suo interno contiene normalmente 3 frutti ma a volte 2 e anche fino a 7.
La castagna in cucina spesso è stata definita “pane dei poveri”, e questo avveniva soprattutto quando burro e zucchero erano difficilmente reperibili, e veniva consumata sia fresca che secca e molto spesso diventava farina. Molti paesi dell'entroterra ligure basavano la propria economia sul castagno, utilizzandolo addirittura come valuta di cambio.
Del castagno non solo il frutto è prezioso, infatti anche il legno è stato negli anni un ottimo alleato dell'uomo: serviva per la copertura dei tetti, per le recinzioni, la realizzazione di mobili e porte e, come nel caso della mia famiglia, veniva usato per la produzione di oggetti e utensili principalmente da cucina, come cesti, porta-bottiglie e sedie...
Se volete saperne di più, Umberto Curti sul suo Ligucibario ha dedicato al castagno, a questo link, un commovente ritratto (con ampie utilissime bibliografie)...
Come arrivare al lago del Brugneto
Da Genova o da Piacenza percorrendo la S.S. 45 della Val Trebbia fino a Torriglia: da qui si devia lungo la S.P. per S. Maria del Porto – Diga del Brugneto, punto di partenza dell’itinerario escursionistico ad anello.
Quando andare
Primavera, autunno ed estate (non nelle giornate troppo calde). L'autunno può costituire la stagione migliore, ma bisogna tener conto dell'accorciarsi delle giornate per non trovarsi sul sentiero dopo il tramonto.
Cosa portare
Scarpe comode, preferibilmente da trekking, e abbigliamento adeguato alla stagione. E' bene provvedersi anche d'acqua e cibo perché non sono presenti fonti d'acqua né punti ristoro.
Dislivello: 400 m
Livello: E – escursionistico (secondo la tabella CAI)
Lunghezza e durata: 14 km – 6 ore circa
Lasciando alle spalle la diga si sale su asfalto fino ad una bacheca che segnala l'inizio del percorso (cerchio giallo barrato). Ci si addentra ora in una folta faggeta, da cui intravedere suggestivi scorci sul lago. Dopo circa tre chilometri e mezzo, si incontra a sinistra la deviazione verso località Garaventa, che si trascura per seguire dritti. Si inizia a salire allontanandosi dal lago, fino a Costa di Paglia (864 m slm) dove scorre la strada provinciale verso Bavastri. A questo punto, mantenendo la destra, si discende verso Albora fino ad un ponte sul torrente Brugneto: accanto si notano i resti di un altro ponte in pietra, ormai in disuso. Supersato il ponte, dopo qualche decina di metri s'imbocca il sentiero a destra che ridireziona verso il lago. Si oltrepassano due aree picnic, e tralascindo sulla sinistra la deviazione verso Albora si segue sul sentiero principale che, ora con pendenza notevole, risale verso località Caffarena. Prima di giungervi, il sentiero svolta a destra in discesa fino a guadare il rio Spave (in secca). Dopo quest'ultima profonda ansa del lago, si riprende a salire verso Fontanasse e, da qui a poco, si ritorna sul lago procedendo sulla diga, per ritrovare il punto di partenza e così concludere l'anello. Itinerario ispirato all'opuscolo “I percorsi dell'Antola – SIC Lago del Brugneto”.
Erika Tomei
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