Conversazione con Erika Tomei, Guida ambientale escursionistica

Erika Tomei, Guida ambientale escursionistica


Intervista a Erika Tomei, Guida ambientale escursionistica

1. Erika, hai da qualche tempo brillantemente superato l’esame di qualifica regionale che ti abilita come Guida ambientale escursionistica. Cosa significa oggi “per te” la parola escursionismo?

Se dovessi usare una parola direi RESPONSABILITA'. Anche prima dell'esame, durante i miei viaggi e le mie escursioni, ero molto attenta a rispettare ambiente ed ecosistemi. ma oggi l'escursionismo non è più "solo" un hobby ma anche un lavoro e soprattutto dev’essere un mezzo con il quale sensibilizzare le persone alla salvaguardia del nostro territorio, non solo l'aspetto ambientale ma anche quello culturale e il legame tra uomo e natura…

2. Hai a lungo lavorato nel settore tour operating/agenzie di viaggio. Di fatto, solo il turismo di prossimità è poco inquinante... Su quali leve agire, secondo te, per accrescere le sensibilità collettive in merito?

Vero, il meno inquinante è sicuramente il turismo di prossimità, ma – poiché l’essere umano non rinuncerà mai a viaggiare - penso anche che si possano esplorare "terre lontane" cercando di avere il minor impatto possibile sull'ambiente. Bisognerebbe sensibilizzare la collettività su alcune "buone pratiche", come ad esempio usare i mezzi di trasporto meno inquinanti (ove possibile), scegliere sistemazioni alberghiere che abbiano a cuore la sostenibilità (realtà ad esempio che hanno ridotto l'uso di plastica o hanno pannelli solari), sostenere le attività locali e mangiare in ristoranti tipici, scegliere di camminare invece che utilizzare auto, taxi.. Qui su BioVoci è già apparso un articolo in merito (link qui). Credo che ogni piccola azione possa contribuire e fare la differenza!

3. Tra quelli che hai conosciuto, quali luoghi anzitutto “fotograferesti” per la homepage di BioVoci e perché?

Fra i luoghi liguri sicuramente alcuni del nostro entroterra, come l’area di Sassello, la Val d'Aveto e la Val di Vara, e aggiungo che quest'ultima è secondo me un grande esempio in fatto di ecoturismo. Se dovessi pensare a Paesi non troppo distanti da noi, in assoluto citerei i Paesi scandinavi, in particolare la Danimarca, che è da tempo un modello di come si possa rispettare e preservare la natura senza dover rinunciare a modernità, tecnologia e progresso. Se parliamo di turismo e ovviamente di turismo sostenibile, non posso infine far altro che menzionare il Trentino Alto Adige, regione non lontanissima da noi e dalla quale potremmo imparare molto su sostenibilità, ecoturismo e biodiversità…

4. Biodiversità: mi regali un tuo storytelling – anche di mamma che racconta in famiglia… - in merito?

Ti racconto una cosa: in famiglia, tra i vari soprannomi che mi hanno affibbiato negli ultimi anni, ce ne sono due in particolare che mi rappresentano molto: Heidi perché talvolta vivrei davvero con le caprette sui monti, e Greta (da Greta Thunberg) perché sono quella attenta alla natura, al riciclo, alla provenienza dei prodotti che acquistiamo! Naturalmente questo ha influito anche in modo "poco democratico" anche sugli altri membri della famiglia, soprattutto su mio figlio! A parte gli scherzi, in quanto mamma di un adulto del domani sento il dovere di insegnare (dando l'esempio) come si possa rispettare e preservare il più possibile l'ambiente che ci circonda. Esser diventata GAE, Guida ambientale escursionistica ha ovviamente "peggiorato" questo mio senso di responsabilità! Ma per ora in famiglia mi sopportano…

(intervista a cura di Umberto Curti, BioVociBioVoci)

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