21-22 marzo, le Giornate delle foreste e dell'acqua

Il 21 dicembre 2012 l'ONU istituì la Giornata internazionale delle foreste, fissandola al 21 marzo... Io sono un'escursionista non "originario", nel senso che per 40 anni purtroppo non conobbi il significato delle parole scarponi, zainetto, borraccia. Ma dal 2003, specialmente grazie a Calizzano, Bardineto, Garessio, Ormea, Valcasotto, la val Mongia..., sto cercando (invano?) di recuperare tutto il tempo perduto, i mille boschi e sentieri e silenzi che avrei potuto già conoscere, sebbene con occhi diversi, durante la giovinezza. But, it's never too late. Ogni passo che compio, lontano dagli "insensati clamori" - per usare le parole di Giorgio Caproni - , è un parziale recupero di me stesso. Ma mentre parliamo di foreste, di Shinrin-Yoku, di tutela del pianeta (quel pianeta che legittimamente va stancandosi di ospitarci), ecco ovunque proseguire i disboschi. Una deforestazione – si pensi alla tragedia dell’Amazzonia - dove gli eccessi nell'abbattimento (di fatto per fini totalmente commerciali *) compromettono il tasso di ricrescita. Dopodiché, ancora ci sorprendiamo per l’effetto-serra e l’intensificarsi del riscaldamento globale, per la progressiva scomparsa di biodiversità e per il dissesto idrogeologico che puntualmente, in alcune stagioni dell'anno, ci infligge tragedie sin troppo prevedibili. Ed ogni weekend, nel tardo pomeriggio, rieccoci fermi in coda sulle strade intasate di sempre, a bordo delle nostre automobiline fumanti, inveendo - beninteso - contro il destino cinico e baro. Le foreste – direi che oramai è evidente a chiunque non si copra gli occhi - svolgono molte funzioni, produttive, sociali, turistiche, psicologiche... E sono termoregolatrici climatiche. Per salvaguardarle davvero occorrono una vision leale e un'idonea dotazione di risorse. Ma anche un cambio di sensibilità che renda noi stessi, per primi, e giorno per giorno, fieri "custodi" dei valori da difendere. Wildlife stays, wildlife pays. Che sia tempo di cominciare?… Dal 1992, inoltre, è stata istituita dalle Nazioni Unite per il 22 marzo anche la “Giornata dell’acqua” (World water day). Mai quanto oggi, viene da dire, l’oro blu è risorsa preziosa e a rischio. L’assenza/scarsità di precipitazioni piovose, anche in Italia, è sotto gli occhi di tutti. Tale fenomeno (anche detto, approssimativamente, tropicalizzazione **), legato al climate change complessivo, sta purtroppo interessando anche la Liguria. L’oro blu, dunque, è via via già divenuto risorsa fondamentale e imprescindibile per il futuro comune del pianeta. La risalita del cuneo salino sta – in un assordante silenzio da parte di quasi tutti - trasformando il delta del Po e pregiudicando agricolture secolari… Inoltre, anche sulle Alpi l’incremento delle temperature produrrà continuativamente un sempre più rapido disfacimento dei ghiacci, col conseguente innalzamento marino che porrà a rischio erosione non poco dell’arenile ligure, si presume a partire da ponente… Luca Mercalli, Mario Tozzi ed altri geoclimatologi di vaglia stanno lanciando allarmi più che chiari, ma da anni pressoché inascoltati. Si tratta oggi dunque di focalizzare bene e una volta per tutte le minacce all’orizzonte, e di sensibilizzare grandi e piccini circa l’insostenibilità dell’attuale impronta idrica (water footprint). Né si potrà tout court invocare e realizzare solo dissalatori marini, molto costosi e a cui si imputa di generare scorie pericolose per l’ambiente (salamoia tossica…). Io trascorro alcuni periodi dell’anno, come detto, a Calizzano, dove i bellissimi boschi di faggi e castagni accolgono alcune mie silenziose escursioni, full immersion dentro una biodiversità che ristora anche l’anima. Questa località di villeggiatura è celebre per le moltissime fonti, tra cui quelle “captate” per imbottigliare l’ottima acqua Bauda, che sempre più spesso vedo sui tavoli dei ristoranti di qualità. Un interessante pieghevole, sovente disponibile allo IAT del paese, illustra le caratteristiche d’ognuna delle fonti, e i possibili benefici per l’organismo. Spesso, passeggiando o guidando, ne raggiungo qualcuna, fra cui la “ciumbere”, lungo la “vecchia” e un po’ malandata strada che da Vetria prosegue per Garessio (o per Casario e Priola). Mi rinfresco le mani, bevo, osservo quelle limpidezze, ed ogni volta mi pare davvero impensabile che il genere umano – come sempre per avidità e miopia - sia stato capace di compromettere persino questo bene… L’uomo di domani, proseguendo così, potrà guardarsi allo specchio?

* generalmente tali fini sono creare nuovi spazi coltivabili, tagliare legno combustibile/legno di pregio, ricavare olio di palma…

** con tropicalizzazione, infatti, si intende talvolta, altrettanto approssimativamente, l’aumento di intensità delle precipitazioni…

Umberto Curti        BioVoci

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